Affascinato dai racconti del “collega” CNM Alessandro, mi decido ad iscrivermi, in preparazione del mio primo Sprint a Maggio, alla Sarnico-Lovere Run 2017, una corsa sul Lago di Iseo di circa 25 km.
Il giorno della gara lo speaker ci spiega che gli iscritti sono più di 4.000… e si vede! C’è infatti gente ovunque nel piccolo centro di Sarnico.
La prima immagine che voglio rappresentare è l’impressionante colpo d’occhio alla partenza: un fiume di runners che aspettano di partire, scaldandosi seriamente, oppure più spesso scherzando e ridendo con i compagni di squadra, con il sottofondo della musica sparata ad alto volume dallo sponsor radiofonico.
Io parto tra gli ultimi, non avendo nessun tempo sulla mezza maratona o su questa gara specifica, perché… questa è la mia prima gara in assoluto!
Infatti uno dei sentimenti principali che mi accompagna è la curiosità di comprendere tutti i piccoli grandi riti di una corsa medio-lunga come questa.
Sono con me Alessandro, Alessandra e Paolo, i nuovi amici del CNM e veterani di questa gara, che nonostante ciò partono insieme a me dalle retrovie. La temperatura prima della gara è piuttosto bassa, infatti osservo con allegra sorpresa per la prima volta strani “soprabiti” che assomigliano tanto a sacchi della spazzatura, e forse lo sono, addosso a molti corridori nella “tappa di trasferimento” dalla zona consegna pettorali alla partenza. Alle 9,30 qualcosa ci dice che lo start è stato dato, perché il “serpentone” inizia a tremare: migliaia di teste iniziano ad sobbalzare a ritmo di corsa.
E migliaia di scarpe iniziano a tacchettare sull’asfalto, un rumore ipnotico che a me, novizio assoluto, impressiona particolarmente. Mentre la corsa inizia il sole, che fino ad allora aveva latitato dietro qualche nube ballerina, sembra anch’esso impegnarsi a fare il suo lavoro al meglio in occasione dell’evento e inizia a splendere con una certa energia: lo farà per tutta la gara.
La corsa attraversa un paesaggio superbo. In pratica ci si affianca alla costa ovest del Lago di Iseo per tutta la sua lunghezza, da punta a punta. Tutto il percorso è irraggiato dal sole da destra, a fine giornata avrò infatti la spalla destra con il segno ben visibile della spallina della mia nuova canottiera CNM.
I primi chilometri le battute tra compagni di squadra si sprecano, tra l’ilarità generale. Per la prima volta vedo selfie fatti di corsa. Il clima è davvero unico, i “gimmefive” a bambini e spettatori adulti sono frequenti, le incitazioni della folla sono all’ordine del giorno più passa il tempo, più la fatica cresce e più fanno piacere.
Noi, partiti per ultimi, siamo nettamente più veloci della parte finale del serpentone e continuiamo a superare runners su runners. Alla fine risulterà infatti che abbiamo superato più della metà degli oltre 3.600 partecipanti arrivati in fondo.
Gli ultimi chilometri sono mozzafiato, con la strada che si stringe e diventa una serie tortuosa di curve a picco sul lago.
All’ultimo chilometro Alessandra è un po’ in affanno e si attarda di qualche metro, Alessandro mi fa cenno di andare… io provo a scattare, ma con poco successo, in realtà mi avvantaggio solo di qualche metro.
Poi, a 300 metri dalla finish line, accade quello che non mi aspetto: da dietro rinvengono a forte velocità Alessandro che tiene per mano e di fatto, in puro spirito CNM, “tira” letteralmente Alessandra verso il traguardo. Mi fanno cenno di “agganciarmi”, cosa che faccio appena in tempo e arriviamo così, insieme mano nella mano… incredibile e bellissimo!
La mia prima esperienza di gara sarà indimenticabile, grazie anche e soprattutto ai miei nuovi compagni di avventura.
Cesare Moroni