Volevo raccontarvi questa gara di Mtb fuori dal comune. Lo scenario sono le dolomiti precisamente i 4 passi del Sellaronda. Dovevano essere in quattro ma purtroppo un amico, Daniele ha dovuto rinunciare per problemi di salute. Tutte le premesse erano a nostro favore, posto stupendo e compagnia ottima.  La gara é organizzata benissimo.

Vi racconterei ogni metro del percorso perché é una gara piena di emozioni ma non é possibile ovviamente. Ci tenevo tanto a finirla perché in questi due anni,  per problemi di salute, ho dovuto ritirarmi dalle gare oppure le portavo a termine stando molto male. La gara é gia di per se molto tosta, sono 86 km con 4500 metri di dislivello, ma alcune accadimenti  hanno amplificato le difficoltà. Complice il tempo brutto di queste settimane il terreno era molto scivoloso e l’abbondante pioggia notturna ha creato enormi quantità di fango. La mattina é iniziata bene con il sole ma poi ha cominciato a coprirsi, sui passi faceva molto freddo e la pioggia si alternava con la grandine. I sentieri erano veramente pericolosi in discesa e in salita c’erano fiumi di fango che ci impedivano di pedalare e molti km li abbiamo percorsi spingendo le bici e con pendenze che in molti punti raggiungevano il 40% non é stata un passeggiata di salute. Ho cercato di non perdere mai l’ottimismo e il buon umore anche quando affondavo in 50 cm di fango,  attraversavo ruscelli che con la pioggia diventavano fiumi e il mio camelbak si era bloccato. Mi facevo una risata e ripartivo. Comunque tra tante difficoltà, km dopo km, pian piano sono riuscito a passare i due tanto temuti  “cancelli”, i time limit. Molto tempo l’ho impiegato a cambiarmi le magliette ad ogni passo superato e a lavare la bici ad ogni rifornimento perché con il fango attaccato non riuscivo ad usare il cambio. Sull’ultimo passo, il Duron, avevo finito i sali e le mie scorte alimentari. Ho dovuto controvoglia assumere un gel. Tempo tre minuti e l’ho rimesso. Lo stomaco era sotto sopra ed ero disidratato. Guardo il mio orologio e i km mancanti risultavano essere 25. Mi guardo attorno e vedo una panchina, mi siedo e mi accorgo che dietro c’era un  altarino con una statua della Madonna. L’ho guardata a lungo negli occhi,  ho pensato a mio padre e dopo una mezz’oretta mi sono rimesso a pedalare. Pian piano le forze sono tornate e ho pensato solo a portare a casa questa gara. Non pensavo altro che al gonfiabile della finish line. Nell’ultimo km riuscivo a captare la voce dello speaker e dopo l’ultima serpentina mi sono trovato in un rettilineo di 100 metri con la gente a dx e a sx che applaudiva e quando ho sentito il mio nome associato alla frase “You are an Hero” devo dire che é stata una forte commozione,  una gioia grandissima. Dopo tanti sacrifici sono riuscito a portare a casa una gara durissima. Il tempo finale non ha rilevanza. Ho finito la gara con il sorriso. Impagabile

 

Andrea Fusaglia